Firenze – L’Ultima Cena di Andrea del Castagno
Oggi vi parliamo di un tesoro dell’arte poco conosciuto che si trova a Firenze. Si tratta dell’Ultima Cena di Andrea del Castagno, custodita nel Complesso di Sant’Apollonia.
Il Complesso di Sant’Apollonia era un tempo uno dei grandi monasteri femminili di Firenze. Attualmente questo luogo è diviso fra l’Università di Firenze, il comando militare e il Museo del Cenacolo di Sant’Apollonia.
Il Cenacolo di Sant’Apollonia era il refettorio monumentale delle benedettine. Esso fu affrescato su un’intera parete da Andrea del Castagno nel 1447. Tutta la parte inferiore della parete, in particolare, è occupata da una splendida Ultima Cena.
La scena si svolge in un ambiente riccamente decorato. E ogni elemento architettonico è curato nel minimo dettaglio. L’impostazione prospettica è rigorosa, accentuata dall’effetto geometrico delle linee del pavimento e del soffitto. Al di sopra sono raffigurate la Resurrezione, la Crocefissione e la Deposizione nel sepolcro.
La cena di Gesù con gli apostoli si svolge in una stanza all’antica, decorata con lussuosa e raffinata eleganza. C’è un lungo tavolo con una tovaglia bianca, che evidenzia lo sviluppo orizzontale della scena. Attorno al tavolo, gli apostoli e Gesù sono seduti su scranni coperti da un drappo con motivi floreali. Tutti tranne Giuda, che si trova sul lato opposto, su uno sgabello. La collocazione di Giuda separato dal resto degli apostoli è tipica dell’iconografia. Tuttavia, di solito si trova a destra, piuttosto che a sinistra di Cristo. La sua figura barbuta e di profilo ricorda quella di un satiro della mitologia romana, dalla quale i cristiani avevano mutuato molte delle caratteristiche fisiche del diavolo.
All’interno del Cenacolo sono esposte inoltre anche altre opere di Andrea del Castagno, dipinte intorno alla metà del Quattrocento. Si trovano una lunetta affrescata (e la sua sinopia) con il Cristo in pietà tra gli angeli. Ma ci sono anche una Crocifissione e la sinopia della Visione di San Girolamo tra le Sante Paola e Eustachio. Sulla parete sud della sala è situato inoltre un Crocifisso attribuito a Baccio da Montelupo. Mentre altre opere quattrocentesche provenienti dall’ex monastero sono esposte nell’antirefettorio insieme a dipinti di Paolo Schiavo e di Neri di Bicci.
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