Piazza San Pietro – La leggenda dell’Obelisco Vaticano
La celeberrima piazza San Pietro, notevole esempio di architettura ed urbanistica barocca, è dedicata all’omonimo santo ed è quotidiano punto d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti da tutto il mondo.
La piazza ha una forma ad ovato tondo, l’unione di due semicirconferenze che si intersecano nei rispettivi centri unite da due archi di cerchio. L’idea dell’ovato tondo, del Bernini, in forte contrapposizione alla basilica longitudinale, serviva a reggere la spinta della sequenza formata dalla chiesa e dal suo sagrato.
L’Obelisco Vaticano, che si innalza al centro della piazza, è di origine egiziana e proviene dalla città di Heliopolis; prima venne sistemato ad Alessandria d’Egitto e in seguito fu portato a Roma da Caligola nel 40, e collocato sulla spina del Circo di Nerone. Rimase in questa posizione anche dopo che il circo cadde in disuso, occupato da una necropoli. Si ritrovò poi a fianco dell’antica basilica di San Pietro, presso la Rotonda di Sant’Andrea. Fu dunque spostato e rialzato per volere di papa Sisto V nel 1586.
Secondo una leggenda, quando il 10 settembre 1586, l’obelisco fu issato sul basamento attuale in Piazza San Pietro, le corde che lo sostenevano minacciarono di rompersi. Dalla folla accorsa a vedere l’evento, si levò un grido: “Acqua alle corde!”. Era il suggerimento di un capitano sanremese, un certo Bresca, che conosceva il comportamento delle corde a contatto con l’acqua. La tradizione vuole che grazie al suo consiglio si riuscì a portare a termine l’operazione ed egli fu premiato da Sisto V con una grazia: il privilegio, per sè, per la sua famiglia e per i suoi discendenti, di fornire al Vaticano le palme per la cerimonia della domenica delle Palme. Privilegio mantenuto ancora oggi.
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